domenica 28 giugno 2009

Vite da parroco a confronto

Abbiamo chiesto a due sacerdoti di questa comunità di parlarci della loro scelta di servizio. Ecco le loro dichiarazioni.


Padre Michele - “Per tutti i sacerdoti il 2009 è un anno importante perché è stato definito dal Papa “anno sacerdotale”. Sono queste le prime parole di Padre Michele, uno dei frati della comunità dei rogazionisti. Il frate è originario della Puglia, ma ci ha raccontato che nella sua vita ha partecipato a molte missioni. Una in particolare in Argentina dove c’erano realtà diverse dalle nostre. In questo viaggio è stato in circa 80 posti, in particolare negli istituti religiosi di Buenos Aires Campana, Cordoba e San Michele di Tucuman. Non è partito per sua scelta ma è stato mandato, insieme ad un suo collega. Ha scelto di intraprendere il cammino di sacerdote perché si è sentito come guidato dal Signore. Infatti, quando era piccolo, cadde in un pozzo e rimase in acqua per circa quindici minuti, mentre sua madre da fuori pregava Sant’Antonio perché riuscisse a salvarsi. Quando riuscirono a tirarlo fuori lo rivestirono con degli abiti che sembravano quelli di un sacerdote; da quel momento capì che quello era un segno del destino e che quindi avrebbe dovuto intraprendere quel cammino. Abbiamo chiesto, inoltre, a padre Michele se nel caso in cui non fosse caduto nel pozzo avrebbe fatto la stessa scelta. Lui non ha risposto.


Padre Vincenzo – Il parroco responsabile di Villa Santa Maria, il luogo in cui si è svolto il nostro campo di specialità, ci ha detto che ha deciso di intraprendere questo cammino perché quando era piccolo guardava sempre il parroco della sua chiesa e diceva che da grande sarebbe diventato come lui. Abbiamo chiesto, inoltre, se nella sua vita avesse fatto qualche missione. Ci ha risposto di essere stato in Albania. La difficoltà più grande, nel suo cammino sacerdotale, fu quella di lasciare Messina per andare a Roma e continuare la sua strada. L’ esperienza più bella fu quando mentre camminava con i suoi compagni, iniziò ad avere una sete tremenda; un bambino, che lungo il cammino aveva raccolto delle more, gliene offrì un paio, e lui apprezzò molto quel gesto. Gli abbiamo chiesto se tornando indietro rifarebbe la stessa scelta. Ha risposto di sì, perché anche se ha avuto dei problemi è soddisfatto della vita che ha fatto.
Claudia Granata
Gianluca Marotta

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